9Q1AA + 9Q1ZZ … Anche questa
è fatta!
L’idea di tornare
nella Repubblica Democratica del Congo ( R.D.C. ) è nata dal fatto
che questo country non era ancora stata attivato in modalità FT8 (se
non con pochi QSO in operazioni “holidays style”) e quindi
particolarmente appetibile per coloro che inseguono il DXCC digitale.
Avevamo
tenuto ancora contatti con gli amici dell’ARAC (l’Associazione
Radioamatori della R.D.C.) conosciuti durante la nostra prima
esperienza in R.D.C. nel 2015 e quindi non è stato difficile
organizzare un nostro ritorno a Kinshasa. Ed infatti in breve tempo
sono arrivati i due nominativi da noi scelti ( 9Q1AA per ssb,cw e
rtty e 9Q1ZZ per FT8); abbiamo quindi provveduto a pubblicare le
nostre intenzioni che, in prima battuta, prevedevano la visita in
R.D.C. durante il mese di Settembre 2023. Ma non avevamo tenuto conto
delle elezioni presidenziali che si svolgeranno a fine anno in R.D.C.
!
9Q1KS - Cyprien
Ed infatti, verso la metà di Giugno, abbiamo ricevuto un
messaggio dal nostro referente a Kinshasa il quale ci portava a
conoscenza del fatto che il Ministero delle Telecomunicazioni non
rilasciava più licenze e quelle in essere erano ad alto rischio di
revoca. Tutto questo perché “
durante la campagna elettorale
presidenziale in R.D.C. la situazione sociale in tema di sicurezza è
prevista molto tesa e non viene garantita l’incolumità di
eventuali radio operatori”. Di conseguenza, con estremo senso
di cautela, ci veniva sconsigliata la nostra presenza in R.D.C. in
quel particolare periodo.
Restavano solo due
soluzioni: la prima quella di annullare la spedizione, la seconda di
anticipare la spedizione. Ovviamente noi abbiamo scelto la seconda
anche se, per impegni assunti in precedenza, sia IK2RZP Gino che
I1FQH Franco non hanno potuto essere dei nostri.
Fatto il giro di
telefonate e sentito la disponibilità di ognuno nonostante il
brevissimo preavviso, il team è stato così formato: I2YSB Silvano,
I1HJT Alfeo, IK2CKR Angelo, I2PJA Tony, IK2HKT Stefano e IV3ZXQ
Maurizio.
Vi risparmio la concitazione dei preparativi concentrati tutti
in pochissimi giorni (o meglio, in pochissime ore ! ) : c’era da
fare il visto (tnx all’ambasciatore della R.D.C. presso la Santa
Sede a Roma per la velocità nel rilascio), prenotare i voli aerei ma
soprattutto trovare la giusta location. Purtroppo la struttura da noi
scelta inizialmente non era disponibile per il mese di Luglio e
quindi dovevamo trovare una soluzione alternativa. Fortunatamente,
grazie a Google Earth e alla meticolosa ricerca di I2YSB, abbiamo
individuato un appezzamento di terreno con prospicente area
“congressi” (anche se di congressi, secondo noi, ne sono stati
fatti ben pochi visto l’incuria in cui versa l’immobile) che
faceva al caso nostro. Subito abbiamo mandato un nostro incaricato a
ispezionare la nuova location e, adattandoci un po’, si poteva
stare…. Dico “adattandoci un po’” perché, alla fine, abbiamo
pagato vitto e alloggio come se fossimo in un Hotel a 4 stelle con
tutti i confort mentre, dove eravamo noi, avevamo l’acqua corrente
solo qualche ora al giorno (e rigorosamente solo fredda), nessuna
pulizia delle camere, problemi continui con l’energia elettrica e
con un impianto elettrico obsoleto, un generatore fortunatamente
efficiente ma al quale abbiamo dovuto fare il noi pieno di gasolio 2
volte al giorno nonostante i pregressi accordi di “
all
included”, una connessione internet a fibra ottica (quasi da
non credere!) ma che necessitava di 2 giorni di attesa ogni volta che
veniva caricato un credito in Gigabyte per il suo utilizzo, una
cucina che funzionava una sola volta al giorno e quindi la cena era
una sorta di “piatto freddo” di quello avanzato al mezzogiorno…
insomma, diciamo che abbiamo davvero dovuto adattarci un po’ ma
alla fine siamo comunque sopravvissuti (per la radio questo e
altro!).
L’impianto elettrico
La nostra dxpedition
ha avuto inizio il giorno 5 Luglio con partenza da Malpensa alla
sera; per precauzione abbiamo volutamente tenuto nascosto la data
della nostra partenza onde evitare delle spiacevoli sorprese (che
comunque poi abbiamo avuto) al nostro arrivo a Kinshasa. Come
dicevamo prima, il clima politico si andrà riscaldando nel breve
futuro ma già nei giorni del nostro arrivo c’erano avvisaglie di
“scaramucce” tra fazioni rivali. Arrivare in aeroporto con
ricetrasmettitori e antenna per un totale di 400 Kg di materiale
stoccato in 14 contenitori ha destato, a dir poco, qualche sospetto.
Quindi abbiamo “volato basso” e annunciato il nostro
arrivo a Kinshasa solo qualche ora prima dell’atterraggio del
nostro aereo.
Il piano operativo
prevedeva l’atterraggio verso le ore 12 del giorno 6 Luglio, arrivo
alla struttura ricettiva dopo circa 2 ore ed essere operativi con la
prima stazione entro le 18,00 …. Già: ma non avevamo fatto i conti
con la inefficienza dei servizi aeroportuali congolesi, la dogana e
il traffico caotico delle vie di Kinshasa.
Per cominciare ci sono volute 2 ore (confermo, 2 ore !!!)
prima di poter ritirare i bagagli perché gli stessi venivano
scaricati dall’aereo e portati a mano all’area di arrivo.
Calcolate che sul volo c’erano più di 200 persone e, ovviamente, i
nostri bagagli sono stati gli ultimi ad essere portati a terra! …..
Alle 14,00 circa ci siamo presentati alla dogana aeroportuale ove,
preventivamente, avevamo già consegnato nei giorni antecedenti il
nostro arrivo e con il tramite di un nostro incaricato, l’intero
packing list del nostro materiale con tutti i documenti del caso.
Chissà perché la nostra pratica era sparita da tutte le scrivanie
della dogana e nessuno si prendeva la responsabilità di sdoganare i
nostri contenitori. Lunghe e interminabili discussioni hanno portato,
dopo circa 3 ore, ad un “agreement” che potremmo riassumere in
una sorta di “lascia passare temporaneo” per le nostre
apparecchiature (il tutto con l’esborso di 400 dollari a fondo
perduto!). Ed è così che dopo 5 ore dal nostro atterraggio abbiamo
potuto caricare il materiale su quello che, in origine, c’era stato
detto, essere un minibus (giudicate voi dalla foto … 150 dollari di
noleggio per
20
Km !!!).
Lasciato l’aeroporto subito cominciammo a fare i progetti
per essere on air prima dell’arrivo del buio ma, come se non
bastasse, un altro inconveniente ci attendeva: il traffico di
Kinshasa. Noi dell’ I.D.T. abbiamo visitato numerosi paesi africani
ma un traffico caotico come a Kinshasa proprio non l’avevamo mai
visto (la volta precedente eravamo arrivati di notte e la situazione
era completamente differente). Una quantità innumerevole di veicoli,
motocicli, carri e carretti che invadono l’unica arteria principale
della città, il tutto con una sregolatezza quasi naturale per i
locali ma che, ai nostri occhi, pare impossibile pure se fosse in un
film. Vi risparmio i particolari ma basti dire che il tragitto
dall’aeroporto al nostra “base” era di circa 20 Km su strada
asfaltata… noi avevamo previsto 30/40 minuti al massimo... Siamo
arrivati dopo 4 ore e 10 minuti !!! (abbiamo impiegato meno volando
da Addis Abeba a Kinshasa !). Siamo arrivati sul posto esausti e
oramai completamente al buio; il buonsenso ci ha fatto desistere dal
montare anche una sola antenna (in Africa devi sempre vedere dove
metti i piedi, soprattutto se in una sterpaglia!). Abbiamo quindi
approfittato per montare le stazioni all’interno delle nostre
camere e, nell’attesa dell’alba, riposarci qualche ora.
Indubbio che con le
prime luci del mattino eravamo già tutti “in cantiere” e alle
08:15 utc del 7 Luglio il primo CQ di 9Q1ZZ è andato on air. A
seguire, in tarda mattinata, anche 9Q1AA ha iniziato la sua attività
e già dopo 24 ore oltre 9000 QSO erano a log. Il tutto lasciava
presagire ad un bel risultato finale ma, come sempre, qualche
imprevisto si è presentato sulla nostra strada. Dapprima la
propagazione che, nonostante il numero di macchie solari, non era
così eclatante come da nostre aspettative; secondo problema il noise
che soffrivamo in ricezione, soprattutto sulle bande basse alla sera.
La capitale della R.D.C, Kinshasa city, è una megalopoli di 17
milioni di persone: lascio a voi immaginare le centinaia di migliaia
di lampade a led che vengono accese ogni sera utilizzando impianti
elettrici che nulla hanno a che vedere con questo nome, le migliaia
di dispositivi wireless accesi H24 (ed infatti spesso il noise si
faceva sentire anche durante il giorno sulle bande alte) e, per non
finire, l’impianto elettrico del nostro “albergo” che
risultava essere sottodimensionato e vetusto rispetto a quanto noi
necessario. Per questo abbiamo provveduto ad usare molto di frequente
il generatore che, fortunatamente, faceva un servizio egregio;
peccato che nel nostro contratto era scritto “energia elettrica
H24” ma nessuno aveva preso la briga di acquistare il gasolio
necessario e, ovviamente ( !!! ), i soldi che avevamo pagato in
anticipo, erano finiti. Insomma, se volevamo energia elettrica
dovevamo acquistare noi il gasolio e, gioco forza, così abbiamo
fatto (380 dollari di gasolio… una spesa davvero inaspettata).
Ma, tralasciando la
logistica che ha lasciato molto a desiderare, parliamo di numeri.
La spedizione,
nonostante i numerosi e ripetuti inconvenienti, possiamo dire che è
andata bene. Sicuramente si poteva fare di più ma aver superato i
70mila QSO con solo 4 stazioni, 6 operatori e 10 giorni di effettiva
permanenza, sono un risultato più che dignitoso.
La parte del leone
l’avrebbe fatta FT8 se solo le bande basse fossero state meno
rumorose. Purtroppo alla notte sia in FT8 che in CW (SSB era
impraticabile!) le bande basse hanno reso veramente poco. Noi eravamo
sempre presenti e tutti gli operatori hanno rispettato il proprio
turno durante tutte le 24 ore, giorno dopo giorno, anche se, spesso,
l’operatore era costretto a pause sconfortanti difronte a un S 9+20
di rumore veramente snervante.
Postazione SSB
Entrando nel merito delle varie bande e modi, risulta chiaro
come le bande alte fossero decisamente più praticabili (sia per il
noise più limitato sia per il giusto periodo dell’anno). Un po’
deludente l’attività in 6 metri anche se, ad onor del vero, la
nostra stazione pilota IK0FTA ci aveva avvisato che la location,
qualche grado sotto l’equatore, non avrebbe reso più di tanto.
Come antenna utilizzavamo un yagi 5 elementi, cavo coassiale Messi &
Paoloni modello AC7 plus a bassa perdita (un cavo che è una
garanzia!) e come potenza circa 400 watt. La maggior parte dei QSO in
6 metri è stata fatta in FT8 ma, a sorpresa, sono stati fatti anche
dei QSO in cw e, soprattutto, in SSB. Chi riceverà il DVD troverà
la registrazione del QSO in SSB fatto con IZ4DPV, Massimo; QSO
davvero emozionante se non altro per la difficoltà di trovare il
momento giusto per tentare quello che si pensava impossibile.
(Massimo è stato 5 giorni sempre in allerta in attesa del momento
propizio!).
Avevamo 4 stazioni,
tutte identiche tra loro, così composte: Rtx Elecraft K3,
Amplificatore Atlantic AL1200, filtri Dunestar, PC laptop con N1MM +
WSJT-X. Come antenne 1 yagi 5 elem. per i 6m, 2 Spider beam dai 10 ai
20 metri, 2 Hexbeam dai 6 ai 20 metri, 1 verticale 40/80m, 1
verticale 60m, 1 Delta Loop per 30m, 1 DHDL e 1 beverage per RX bande
basse.
Postazione CW
Tutti i nostri cavi coassiali sono made in Italy by Messi &
Paoloni. Oramai da anni li utilizziamo e nonostante le gravose
condizioni in cui spesso ci troviamo (escursioni termiche di decine
di gradi tra il giorno e la notte) non hanno mai dato segno di
cedimento. Quest’anno un cavo è restato immerso nell’acqua di un
piccolo fiume che scorreva adiacente la proprietà in cui avevamo
messo le antenne e, nonostante questo, non ci sono stati segni di
malfunzionamento. Un altro cavo è finito sotto una colata di cemento
(i muratori che stavano lavorando al rifacimento di una ala
dell’albergo non si sono fatti scrupoli ! ) e ce ne siamo accorti
solo nel momento in cui abbiamo smantellato la stazione (e purtroppo
lo abbiamo dovuto tagliare perché il cemento oramai si era indurito
! ).
Abbiamo avuto
momenti di intenso pileup seguito da momenti di completo silenzio su
tutte le bande. In totale abbiamo operato per 228 ore mettendo a log
71240 qso, vale a dire una media di circa 312 qso/ora che equivale a
quasi 7500 qso al giorno. I QSO singoli, ovvero i nominativi singoli
collegati sono 18751, abbiamo a log 39 zone CQ e 157 country DXCC.
Come dicevamo le
bande basse hanno sofferto di noise in ricezione in maniera davvero
prepotente. Nonostante la buona volontà di I1HJT – Alfeo
nell’ottimizzare l’antenna DHDL per la ricezione e la costruzione
di una beverage per ulteriormente diminuire il rumore, tutti i
tentativi sono andati falliti. Ci veniva comunicato che il nostro
segnale, sia in Europa che in Asia e in America era ben ricevibile
ma, purtroppo, lo stesso non era per noi. E tutto questo non per
colpa dei nostri corrispondenti ma per il noise locale che davvero
non è stato possibile eliminare. Anche l’utilizzo dei “noise
killer” appositamente costruiti per noi da Lucio – IW2FND non
hanno dato risultati apprezzabili in quanto i segnali di disturbo
erano davvero troppo eccessivi. Di questo siamo molti dispiaciuti ma
purtroppo, per le complicazioni sopra menzionate, non abbiamo avuto
il tempo di trovare una location fuori dalla città se non in
località dove la sicurezza non era garantita dai nostri referenti e
quindi impossibilitati ad andarci. Dopo innumerevoli tentativi ce ne
siamo fatti una ragione e abbiamo cercato di ottimizzare
l’operatività sulle bande alte (anche in orari notturni) rispetto
alle bande basse. Con molta sorpresa abbiamo avute aperture notturne
in 10 e 12 metri sia con Asia via lunga che con Americhe via corta
senza tralasciare gli amici VK e ZL (sempre via lunga) negli orari
migliori.
Non sono mancati
alcuni piccoli inconvenienti tecnici: in una radio Elecraft K3 si è
guastata la scheda audio che, fortunatamente, avevamo di scorta e
cambiata in pochi minuti. Un banco filtri di uno dei nostri 4
amplificatori ha dato forfait in 15 e 17 metri e quindi non più
utilizzabile su quelle 2 bande (per un sovra pilotaggio dovuto agli
sbalzi di tensione), il server dei QSO in FT8 che inspiegabilmente ha
smesso di funzionare per qualche ora (poi i misteri di Windows hanno
fatto la loro parte e così come si è “piantato” ha ripreso a
funzionare) e altri piccoli inconvenienti che, in tutta sincerità,
hanno influito in maniera marginale.
Hex Beam
In merito all’operatività abbiamo avuto mediamente una
stazione in SSB, una in CW e altre due in FT8. Solamente quando la
propagazione era veramente buona abbiamo operato con 2 stazioni in
SSB e 2 in CW tralasciando l’FT8 che, per sua natura, offre il
meglio nei momenti in cui i segnali sono di poco percettibili.
Durante alcune ore abbiamo notato il classico fenomeno di
propagazione “unilaterale” confermata anche dai software di
previsione della propagazione che normalmente usiamo. Infatti il
nostro segnale arrivava molto forte in tutte le direzioni ma allo
stesso tempo non era supportato da segnali lavorabili dai nostri
ricevitori; questo fenomeno ci era già successo in precedenti
dxpedition e anche in questa occasione abbiamo potuto verificare la
veridicità delle previsioni. Ed è per questo che in determinate
occasioni abbiamo dovuto lavorare con le 4 stazioni solo in CW in
quanto in SSB i segnali che ricevevamo erano troppo bassi e non
comprensibili. Alcuni amici ci comunicavano dall’Europa che il
nostro segnale era fortissimo (10 Db oltre S9) e allo stesso tempo
noi non ricevevamo il loro segnale (nonostante avessero il doppio
della nostra potenza e antenna direttive con molti più decibel di
guadagno rispetto alle nostre).
Una nota
particolare a Stefano IK2HKT che notoriamente lo avete sempre e solo
sentito in SSB. In questa dxpedition si è finalmente affacciato in
CW operando per qualche ora in questo (per lui) nuovo modo di
emissione. E’ stato un battesimo di fuoco con non poche difficoltà
ma possiamo dire che ha passato l’esame sotto il giudizio vigile di
maestri del calibro di IK2CKR e I2YSB.
Per l’FT8 abbiamo
notato che dopo la “sfuriata” dei primi giorni, il numero dei QSO
giornalieri sono andati sempre più diminuendo con il passare del
tempo; non sappiamo se sia una cosa fisiologica oppure se conveniva
operare non più sulla frequenza da noi scelta per il modo Fox/Hound
ma, al contrario, utilizzare le frequenze standard in modalità
“normale” per cercare di mettere a log qualche QSO in più.
Analizzeremo la cosa nei prossimi giorni e nel caso apporteremo una
modifica alla nostra operatività per la prossima occasione.
Spider Beam e Hex Beam
Come dicevamo sopra siamo restati “on air” per circa 10
giorni. Ed infatti alla mattina del giorno 17 Luglio abbiamo
cominciato a smontare le nostre stazioni per terminare con l’ultimo
QSO alle prime ore del pomeriggio. La sera del 17, dopo aver
imballato tutto, ci siamo concessi una ultima cena (rigorosamente
fredda!) per poi riposarci in attesa del viaggio di ritorno del
giorno successivo. Il volo in partenza
da
Kinshasa era previsto verso mezzogiorno ma, per sicurezza e
considerando il traffico, siamo partiti dal nostro albergo alle 7 del
mattino evitando in parte il traffico congestionato. Arrivati in
aeroporto dopo circa 1 ora abbiamo avuto la sorpresa che il nostro
contatto era in ritardo rispetto all’orario accordato… A 30
minuti dalla chiusura del check in (vale a dire dopo aver atteso 3
ore !) finalmente abbiamo visto materializzarsi i documenti che ci
permettevano di portare a casa le nostre apparecchiature. Qualche
ulteriori sorpresa ci aspettava: innanzitutto una spesa di 50 dollari
a testa per una sorta di “tassa di soggiorno” e successivamente
una solerte addetta della Ethiopian Airline che ha contestato le
misure (per altro standard!) dei nostri 4 contenitori delle antenna.
L’imminenza della partenza del volo non ha reso possibile nessun
tipo di contrattazione e spiegazione e, in maniera passiva, abbiamo
dovuti sborsare 400 dollari di extra bagaglio (oltre ai 1000 dollari
già pattuiti in fase di prenotazione del biglietto). Insomma, tra
una cosa e l’altra abbiamo sforato di circa 2000 dollari il nostro
badget. Sicuramente molti di voi rideranno di fronte a queste cifre
confrontate con le centinaia di migliaia di dollari di badget di
altre spedizioni ma se guardate la questione non dal punto di vista
della quantità di denaro sborsato ma dal punto di vista della
percentuale che incide su badget iniziale, possiamo dire di aver
sforato di circa il 10%. Se fosse stata una spedizione da 750 mila
dollari si parlerebbe di 75 mila dollari in più…. Fortunatamente
noi “
voliamo più bassi” e quindi abbiamo pagato la
differenza senza troppi patemi d’animo!
A tutte le Aziende,
alle Associazioni e a tutti i radioamatori che personalmente ci
sostengono va il nostro grazie sperando di avervi fatto divertire
anche questa volta…. E ora al lavoro per una nuova destinazione!
IDT Italian DXpedition Team - 9Q1AA + 9Q1ZZ - luglio 2023